Ogni anno il 3 di febbraio si svolge la tradizionale e antichissima festa di San Biagio, quando accorrono alla piccola chiesetta spinti dalla devozione centinaia di fedeli provenienti da tutto l'alto vicentino per pregare il santo protettore dei malanni di gola.
La festa assume anche da sempre i contorni di sagra paesana, che ha ancora il sapore delle feste antiche, in quanto la lontananza del luogo dal paese ha favorito il mantenimento delle antiche tradizioni, in un contesto ambientale a dir poco incantevole.
L'IMPEGNO
"Curare la chiesetta, il suo giardino, i suoi alberi e le sue siepi, oltre ad essere un momento di riflessione e di preghiera è più che altro un dovere verso la bellezza della natura e verso l'amore che la comunità manifesta per questa piccola perla. Agli abitanti di Grumolo infatti si illuminano gli occhi anche solo sentendo nominare San Biagio, per molti un luogo di devozione e di fuga dai problemi quotidiani, una fuga che si compie riflettendo e camminando lungo la strada che porta alla chiesetta, per poi sedersi davanti ad essa ed ammirare il panorama, ricaricando la batterie per poi tornare al solito disordine della vita quotidiana".
Renato Ballardin del gruppo manutentori
LA FESTA
"Quest’anno se pur con il periodo che stiamo vivendo, si è pensato con il gruppo organizzativo di tenere aperta la chiesetta dando così la possibilità ai fedeli di un momento di preghiera sia il giorno di San Biagio, il 3 febbraio, sia il sabato e la domenica successiva, il 6 e 7 febbraio. Non essendo possibile celebrare delle Sante Messe, date le dimensioni della chiesetta, è stata registrata una celebrazione (disponibile sul canale YouTube "Parrocchia di Zugliano"), con la speranza che il prossimo anno sarà possibile riprendere la tradizione che si trasmette orami da secoli, con il pellegrinaggio di centinaia di fedeli, lo stand degli alpini, la pesca, le caramelle, la banda e le campane che suonano a festa".
Gabriele Guglielmi del gruppo sagra di Grumolo Pedemonte
VIDEO DELLA CELEBRAZIONE: