Solo un semplice click e il mondo si spalanca davanti a te; basta un istante per avere migliaia di informazioni a portata di mano. Distanze immense percorse in una frazione di secondo… eppure il tempo non sembra mai essere sufficiente. Persone di corsa (almeno nel nostro occidente), gente distratta, uomini e donne che si rincorrono l’un l’altra cercando di afferrare conferme e consensi.
Di fronte a questa umanità, assetata di tempo e di spazio, possiamo però essere raggiunti da un WhatsApp divino che rovescia la prospettiva riportandoci in asse rispetto alla Vita. Gesù, il Figlio di Dio Altissimo, fa la sua comparsa sulla scena del mondo spingendoci nel deserto, invitandoci a rimanere con lui quaranta giorni.
In un contesto sociale iperconnesso dove se non hai campo sei out (fuori), il Maestro, ispirato dallo Spirito, si spinge nel luogo più inospitale alla vita che l’uomo possa conoscere. L’unica connessione che il deserto conosce è quella con il proprio cuore. È luogo teologico, il deserto: spazio privilegiato d’incontro profondo con la verità di sé. È opportunità per sperimentare la carezza di Yeshua. Nell’eremo (eremos = deserto in greco) non puoi inventarti ciò che non c’è. Ritroviamo tutto ciò che abbiamo prima seminato. In bene e in male. Nel deserto siamo ricondotti all’essenziale per non sprecare risorse preziose e non perdersi tra i sassi e le dune della disperazione e del non senso.
Gesù rimane quaranta giorni tra le tentazioni del Maligno e le consolazioni del Padre. Sperimenta la meravigliosa potenza di quanto andrà a proclamare una volta ritornato in mezzo al suo popolo. Quaranta, tempo utile per incontrare, ancora una volta, la rigenerazione della Pasqua. Occasione propizia per ricentrarsi in Lui.
Quelli che ci aspettano sono spazio e tempo dedicati, opportuni, propizi. Che cosa decideremo di fare? Possiamo prendere l’occasione per connetterci con il Signore Gesù e tra noi oppure possiamo continuare a lasciarlo fuori dalla nostra vita? Gli permetteremo di parlare al nostro cuore riscaldandolo con la sua Parola oppure continueremo a riempirci di vuote e futili parole umane?
Il Tempo è maturo e il Regno è vicino: andiamo!
d. Mauro